Con questo strano titolo è apparsa presso l’editore Castelvecchi un’antologia gramsciana di cui merita leggere intanto la recensione apparsa sul Manifesto. Qui si nota l’intento esplicito del curatore, Guido Liguori, di voler celebrare a ottant’anni dalla morte di Gramsci tutta la sua impostazione politica basata su un continuo riscatto della soggettività umana di fronte alla ferrea logica dell’economia: una impostazione che richiama oggi i politici al loro dovere.
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